DIPLOMI e ATTIVAZIONI

Diploma II2SMK e 3Z120SMK
120° Anniversario nascita di Maximilian Kolbe

L’idea di commemorare i 120 anni dalla nascita di Saint Maximilian Kolbe (SP3RN) è venuta alla moglie di un socio (max iz2xde),e parlandone in sezione su come si poteva organizzare l’avvenimento, e’ uscita l’idea da parte di Luca iz2sog di cercare una collaborazione con i radioamatori polacchi, dopo aver passato qualche sera in internet a cercare i vari contatti la collaborazione con i radioamatori polacchi si è concretizzata con i rapporti tra iz2sog Luca e Henryk ,SP9JPA, di Cracovia.
Henryk ha apprezzato molto la nostra proposta perchè per una volta si ricordava la nascita e non la morte di San Massimilano Kolbe.
Noi della sezione ari Varese tramite il presidente i2rgv Giannino abbiamo richiesto il nomitativo speciale II2SMK . Da parte dei polacchi invece abbiamo ottenuto un supporto con la creazione da parte loro di un nominativo “gemello” al nostro : 3Z120SMK.
L’ affiatamento con i radioamatori polacchi e’ stato talmente stretto e proficuo che nei vari scambi di mail tra luca iz2sog e Enryk sp9jpa si e’ pensato di legare i due nominativi a due differenti diplomi creati dai due paesi, quindi ii2smk e’ entrato nell’elenco delle stazioni polacche per il diploma di quella Nazione mentre il loro nominativo creato ad hoc per noi valeva sia per il nostro diploma che per il diploma polacco.

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L’idea e’ stata pensata e coordinata dal “gruppo giovani” e spontaneamente e con entusiasmo si è velocemente costituito il team dei radioamatori della Sezione ARI Varese,notevole anche l’impegno messo dagli stessi per portare a buon termine l’attivita’ radio per il Diploma,iniziata il giorno 8 gennaio e conclusa il 28 gennaio.
Il via alle trasmissioni e’ stato dato da Giuseppe iz2ygg, con molta emozione per questo grande evento, e poi da un ristretto gruppo di Soci della Sezione di Varese che hanno operato sulle varie frequenze con il proprio nominativo, e a turno con il nominativo speciale, contattando radioamatori di tutto il mondo,interessati a conseguire il Diploma o per il solo piacere di ricevere la QSL speciale.
Sono state effettuate trasmissioni anche dalla Chiesa in Varese dedicata al Padre Kolbe, grazie alla disponiblita’ del parroco e dei suoi collaboratori.con il nominativo speciale ii2SMK, con la presenza degli operatori TV di Rete55.
Tutti i radioamatori collegati riceveranno la QSL speciale ed a quelli che,rispettando il Regolamento del Diploma,chiederanno di ricevere lo stesso,verrà inviato in formato digitale o su pergamena a chi ne farà richiesta.
Con turni ben coordinati,per i 20 giorni duranti i quali si sono svolte le operazioni,hanno operato i seguenti radioamatori: iz2ygg Giuseppe, i2nfj Ercole, i2rgv Giannino, iz2gmf Angelo, i2ulj Salvatore, iz2luu Walter, iz2abm Giovanni, iz2bnv Ciro, iz2was Emilio, iz2sog Luca, , iz2svn Gianluigi, iz2xde Max, iz2zrt Moreno.
Le stazioni contattate sono state n°1.920
Le Nazioni contattate sono state n°80

Diplcopia

 

Attivazione Mulini di Piero “II2PIER”

Ultima attivazione effettuata dagli OM della nostra Sezione sono i vecchi “Mulini di Piero” ristrutturati dalla locale Comunità Montana Valli del Verbano.

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Attivazione Chiese per Diploma Abbazie

Il gruppo giovani “YOUNG OLD MAN” ha recentemente attivato 3 chiese per il “DIPLOMA ABBAZIE ITALIANE”

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Partendo da sinistra:

Giuseppe IZ2YGG – Emanuele IW2LTW – Max IZ2XDE – Gianluigi IZ2SVN – Luca IZ2SOG – Moreno IZ2ZRT

Le chiese attivate sono:

SANTUARIO S. MARIA DEL SASSO CARAVATE (VA)  – LB1149

CHIESA S. DEFENDENTE CERESOLO (VA)  – LB0870

CHIESA DI S. AGOSTINO CARAVATE (VA)   – LB0854

 

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Il diploma ottenuto per aver attivato le 3 abbazie

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Castelli di Cannero “II1CR”

Alcuni OM della Sezione, I2YKR, IK2YXH, IK2FMK, IW2LIB e IZ2GMU in collaborazione con quelli della Sezione di Verbania IK1XPE e di HB9OAU, nell’agosto del 2009 hanno attivato i “Castelli di Cannero” posti su un isolotto piccolissimo (grande poco più della superficie dei Castelli stessi) che si trova sul Lago Maggiore in comune di Cannero Riviera in provincia di Verbania.

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Breve storia dei “Castelli di Cannero”
(da Wikipedia)

Furono costruiti fra il XI secolo e il XII secolo e detti “Malpaga”. Verso la fine del XIV secolo vi abitarono i fratelli Mazzardi, detti “Mazzarditi”, originari della sponda svizzera del lago (Ronco sopra Ascona).
Ai tempi a Cannobio vi era un’aspra contesa fra guelfi e ghibellini, fra la fine del 1403 gli inizi del 1404 i Mazzardi si impossessarono del palazzo del pretorio di Cannobio, invasero Cannero, si impadronirono della Malpaga dalla quale per diversi anni compirono incursioni lungo l’intero Verbano senza disdegnare l’utilizzo di metodi violenti, allo scopo di crearsi una sorta di piccolo “stato privato”.

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Nel 1412 divenne duca di Milano Filippo Maria Visconti. Nel 1414, dando seguito alle suppliche degli abitanti del litorale, Filippo Maria inviò un esercito di 500 uomini, guidato da Giovanni Lonati per sconfiggere i Mazzarditi. La Malpaga, dopo un breve assedio, venne rasa al suolo e i Mazzarditi presero la strada dell’esilio, al pari dei castellani di Valtravaglia, i Franchignoni, che in modo analogo avevano approfittato della debolezza dello stato centrale per crearsi un dominio analogo a quello mazzardo.

Il feudo cannobiese venne concesso (1441) a Vitaliano I Borromeo passato in eredità al figlio Filippo, poi a Giovanni III (detto “il Giusto”), indi ai figli di questi, Giberto, Camillo, Ludovico, Francesco, il possesso comprese anche il piccolo arcipelago in cui era sorto il presidio fortificato dei cinque Mazzardi. Nel 1519 Lodovico Borromeo fece costruire una rocca detta “Vitaliana”, in onore della famiglia padovana capostipite dei Borromeo. Dopo la morte di Lodovico la rocca fu progressivamente abbandonata a sè stessa, la vicinanza con la riva la rendeva difficilmente difendibile.
Nel corso dei secoli successivi divenne rifugio di contrabbandieri, fu usata da pescatori e fu persino sede di una banda di falsari. Attualmente rimangono solo le rovine delle antiche fortificazioni.

 

Mondiali di Ciclismo “II2VEM”

In concomitanza con lo svolgimento dei “Mondiali di Ciclismo” tenutisi a Varese dal 22 al 28 settembre 2008 La Sezione ha organizzato il relativo diploma.

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Linea Cadorna “IR2TQ”

Il 2 Maggio 2004 in collaborazione con la sezione ARI di Verbania, la Provincia di Varese le Comunità Montane della Valcuvia, delle Valli del Luinese, della Valganna e Valmarchirolo, della Valceresio e della Valle Ossola si è attivata la “linea Cadorna sentiero di Pace” con il nominativo IR2TQ in memoria dell’allora scomparso Sabino Paoleschi I2TQ.

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Come evidenziato dalla QSL si sono scelte cinque località delle rispettive Comunità Montane da cui effettuare i collegamenti e precisamente Monte Pravello in comune di Saltrio, Località Forcella in comune di Marzio, Monte S. Martino in comune di Duno, in località Castellaccio in comune di Brezzo di Bedero, questi della Provincia di Varese – Lombardia e Monte Bara in comune di Ornavasso in Provincia di Verbania – Piemonte. Le operazioni hanno impegnato tutto il giorno 25 operatori, sulle varie frequenze e modi radioamatoriali.

Brevi cenni sulla “linea Cadorna”
(da Wikipedia)

L’Occupazione Avanzata Frontiera Nord (OAFN), più nota come Linea Cadorna è una linea militare difensiva costruita tra il 1911 ed il 1916 nelle Prealpi lombarde, con lo scopo di proteggere il territorio italiano e i poli industriali di Milano e Bergamo da un ipotetico attacco tedesco attraverso la neutrale Svizzera o da una possibile invasione svizzera di Lombardia e Piemonte. Il suo nome è dovuto al fatto che fu proprio il generale Luigi Cadorna, capo di stato maggiore dell’esercito italiano, a sostenerne la necessità ed a seguirne la realizzazione.
Sin dal 1862 lo Stato maggiore italiano ebbe l’idea di fortificare i confini italiani ed in particolare quelli italo-elvetici, lungo la dorsale delle val d’Ossola-Lago Maggiore-Ceresio-Lago di Como, facendo particolare attenzione alle vie dello Spluga e del Maloja.
Il progetto rimase soltanto sulla carta, venne più volte riproposto ma sempre rigettato fino al 1911, quando l’ufficio Difesa dello Stato formulò un nuovo schema di difesa alla frontiera elvetica, lungo le Alpi Orobiche e la parte ticinese della val d’Ossola.
Il 18 aprile 1911 lo Stato Maggiore affidò i lavori alla Direzione Lavori Genio Militare Milano, che continuarono a singhiozzo, fino allo scoppio della Grande Guerra completandoli con urgenza con l’inizio delle ostilità.
Quando il Regno d’Italia uscì dalla neutralità per dichiarare guerra all’ex alleato austro-ungarico si prospettò la concreta possibilità di un’invasione tedesca della Svizzera.
Il Generale Cadorna decise di riprendere il vecchio progetto del 1882, e con le opportune modifiche, ordinò di allestire una imponente linea fortificata estesa dalle valli Ossolane fino ai passi Orobici.
Fanno parte di questo progetto molte strade, mulattiere, trincee, postazioni d’artiglieria, osservatori, ospedali da campo, centri di comando e strutture logistiche, il tutto realizzato ad alte quote dai 600 fino ad oltre 2000 metri pari a 72 km di trincee, 88 postazioni di artiglierie (11 in caverna), 25.000 metri quadrati di baraccamenti, 296 chilometri di strade e 398 chilometri di mulattiere, per un costo di oltre 105 milioni di lire e il lavoro di 40.000 uomini. L’opera non venne mai utilizzata.
All’inizio della guerra, le fortificazioni vennero presidiate ma dopo la disfatta di Caporetto, la linea venne abbandonata.
La frontiera italo-svizzera venne divisa in 6 settori: Val D’Aosta, Sempione-Toce, Verbano-Ceresio, Ceresio-Lario, S.Lucio-S.Iorio e Mera-Adda.
Quelle di nostro interesse sono:
Toce-Verbano: (dal Passo del Sempione al Lago Maggiore) fu potenziato lo sbarramento di Ornavasso prevedendo una linea di massimo arretramento all’altezza delle Cave di Candoglia così da poter sfruttare la difesa naturale offerta dai monti della Val Grande. Lo sbarramento della ferrovia del Sempione non venne modificato, perchè se ne dava per certa l’occupazione nemica. Alla postazione in caverna di Iselle fu assegnata mezza batteria (due pezzi) da 75mm, con l’incarico di chiudere l’imbocco della galleria in caso di emergenza, interessante è che quando il rischio di invasione fu passato, questa rimase l’unica in dotazione al Comando fino alla fine del conflitto.
Verbano-Ceresio: (da Luino a Porto Ceresio) la difesa fu realizzata su due linee, inizialmente furono attrezzate le posizioni del campo trincerato di Varese, e solo in un secondo tempo si decise di portarsi all’altezza della linea Luino-Ponte Tresa. La posizione avanzata di Monte Sette Termini, risultava comunque battuta in caso di abbandono delle artiglierie della seconda linea.
Ceresio-Lario: (da Como a Menaggio) si saldava al precedente punto, l’importanza di questa zona era tale che tutti i piani elaborati successivamente prevedevano, come primo obiettivo, allo scoppio delle ostilità, l’occupazione dell’intero Mendrisotto fino a Capolago. Per questo si decise di concentrare il fuoco sulla diga-ponte di Melide, unica via di collegamento con Lugano. Tale azione avrebbe consentito l’agevole occupazione del Monte Generoso a protezione e sostegno del punto strategico dell’intero settore, la Sighignola.
Da Porlezza fino a Menaggio, la massiccia catena montuosa a sud della valle opponeva una sufficiente barriera naturale.
Negli ultimi anni alcune Comunità Montane hanno iniziato a sistemare e ristrutturare ciò che è rimasto della Linea Cadorna, permettendo agli escursionisti di percorrere quei camminamenti e di ammirare i vari panorami che di volta in volta incontrano.

 

Isola Virginia “I02SM”

Il 10 Luglio 2001 si è attivato l’ “isola Virginia” sul lago di Varese.

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Brevi cenni sull’isola Virginia.
(da SiMarch ” il Museo”)

L’Isola Virginia è posta a pochi metri dalla riva occidentale del lago di Varese, nel Comune di Biandronno.
Dal 1962 in seguito alla donazione da parte del Marchese Ponti è di proprietà del Comune di Varese. Possiede un piccolo Museo Preistorico, che dipende del Museo Civico Archeologico di Villa Mirabello ed è uno dei siti più famosi della preistoria europea, pertanto area archeologica e ambientale vincolata.
Quest’isola abitata dall’uomo preistorico dal primo Neolitico (ultimi secoli del VI millennio a.C.) alla fine dell’età del Bronzo (900 a. C. circa), nel tempo è sempre stata rinomata anche per la bellezza ambientale del lago, per la vegetazione e la fauna che qui vivono.
Nel parco archeologico si può visitare il percorso didattico all’aperto dove, in riva al lago nei pressi del ristorante è esposto un calco di crollo di struttura neolitica datata tramite un tronco d’acero 4800-4680 a.C.; si possono ammirare piante rare come alcuni esemplari di Taxodium Distichum, il cipresso calvo delle paludi e ontani neri.
Tra la ricca vegetazione in parte a bosco e in parte a prato e giardino e nei canneti si possono incontrare animali selvatici come anatre, germani, gallinelle, ecc.
L’isola è il più antico insediamento palafitticolo dell’Arco Alpino ed è inserita nell’elenco per la candidatura Unesco dei siti palafitticoli preistorici. Dal 2006 il Museo Archeologico di Villa Mirabello ha ripreso gli scavi, grazie alla concessione ministeriale tramite la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia; nel Museo sono esposti gli aggiornamenti scaturiti dai risultati delle ultime campagne di scavo. Dal 18 aprile 2009 sono esposti al pubblico con relativo pannello esplicativo, 2 strappi di porzioni di sezioni stratigrafiche neolitiche prelevate dall’area di scavo 2008.

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